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Marie Cardinal


Marie Cardinal presenta il Sole in Pesci, in casa IV, in trigono a Plutone, in casa 8^, e all'Ascendente, il che significa che il luminare è estremamente potente, e con caratteristiche scorpioniche marcate visibili anche fisicamente. La Luna è in Pesci, in 3^ casa, opposta a Nettuno in 9^ casa, congiunta al MC. Possiamo quindi visualizzare una persona gentile, attenta verso gli altri e con un legame molto importante con la madre, che nel tema natale di ognuno di noi è rappresentata dalla Luna.

Autrice molto prolifica, è una delle figure di spicco nel panorama letterario francese contemporaneo; il suo libro sicuramente più noto è “Le parole per dirlo”, in cui in modo semplice e diretto descrive i sette anni di analisi cui si sottopose. Marie si trovò, infatti, a trent’anni preda di una crisi totale e paralizzante, in cui cadde vittima proprio nel periodo in cui Saturno, ritornando in posizione natale nel suo oroscopo, riformava sì i trigoni con Venere e Nettuno, ma anche l’opposizione con Marte.

Giunta alla soglia dei trent’anni laureata, apparentemente appagata ed efficiente, con un lavoro di insegnante (Luna in casa 3^), sposata e madre di tre figli, improvvisamente iniziò a trascorrere le sue giornate rannicchiata tra il bidet ed il water, completamente alienata da ogni forma di vita sociale e relazionale con il marito. Motivo della sua afflizione era un ciclo mestruale ininterrotto, che la portò ad evitare qualsiasi contatto, poiché, soprattutto tra la gente, qualcosa la costringeva imperiosamente ad una continua verifica delle sue perdite di sangue. Tutto ciò la condizionava a tal punto da chiudersi in casa, rintanata nel bagno. Soffre inoltre di gravi crisi d’ansia, durante le quali sudava copiosamente, pur avendo le estremità completamente gelate.

Marie apparteneva all’alta borghesia francese residente ad Algeri, dove era nata ed aveva trascorso tutta l’adolescenza, finché la guerra aveva costretto la famiglia a tornare in patria. Lo zio era responsabile di una clinica psichiatrica dove, allorché Marie iniziò a manifestare i sintomi della malattia, fu ricoverata; dopo esami d’ogni genere che non evidenziarono alcuna disfunzione fisica, i medici decisero di somministrarle un farmaco ancora in fase sperimentale, che provocava una sorta di elettroshock chimico, ma i cui effetti collaterali non erano noti. Le fu prospettata inoltre l’asportazione dell’utero, al che Marie, che nel frattempo aveva iniziato a non ingerire di nascosto le pillole somministratele, decise di scappare, non volendo assolutamente essere privata di una parte tanto importante del suo corpo. Una volta recuperate, almeno in parte, le forze e grazie all’aiuto di un amico, mise in atto il suo piano di fuga dalla clinica e dalla famiglia e si recò immediatamente da un nuovo psicanalista, un uomo esile, basso, con acuti e penetranti occhi neri, che lei chiamerà lungo tutta la narrazione “l’omino”. Egli, una volta ascoltata la sua storia, le impose tre incontri settimanali di cui, Marie avrebbe dovuto sostenere l’intero costo: si rese quindi necessario per lei trovarsi un lavoro. Il medico comunque la rassicurò immediatamente, approvò la scelta di rifiutare le pillole definendola saggia e le disse chiaramente che non avrebbe dovuto assumerne di alcun genere per tutta la durata dell’analisi; soprattutto affermò con grande sicurezza che i suoi squilibri mestruali erano di origine completamente psicosomatica. Queste ultime parole furono inizialmente per Marie come uno schiaffo in pieno volto, tanto che decise di cambiare analista. Ma non appena, uscita dallo studio, salì nel taxi che l’avrebbe portata a casa, controllando, come al solito, lo stato delle sue perdite, scoprì che esse sono del tutto scomparse, dopo solo un colloquio. Ciò la convinse irrevocabilmente a continuare il trattamento, che proseguirà, infatti, per sette anni. Le sedute analizzarono dapprima le tematiche meno dolorose, iniziando quindi dall’esame della figura paterna, che noi tratteggeremo, attraverso il racconto di Marie, analizzando il Sole nel tema natale.

Il luminare è in Pesci, il che ci delinea una figura di padre dolce, diverso dalla norma, che aspira a libertà, a grandi spazi in cui muoversi; inoltre il bellissimo trigono a Plutone in casa 8^, ne rivela la personalità forte e creativa ma data la natura del segno solare, qui ubicato in casa IV, è altamente probabile che il padre non godesse di buona salute. I Pesci ci indicano anche che egli potrebbe essere stato un padre assente ed idealizzato; inoltre non è da sottovalutare che la casa del Sole è in trigono all’8^. Leggendo il libro, scopriamo, infatti, che la madre, mentre portava Marie in grembo aveva iniziato la separazione dal marito e poiché era estremamente religiosa, aveva fatto voto di rinunciare per sempre agli uomini, pur di ottenere l’allontanamento dal coniuge. È chiaro dunque che in queste condizioni, la gravidanza non poteva essere serena. Marie quindi non ha un padre presente nell’ambito domestico, come si potrebbe supporre da una prima occhiata al suo Sole: lo incontrava, infatti, solo nei week-end stabiliti dal tribunale. Durante l’analisi, tuttavia si rese lentamente conto, che egli era stata l’unica persona ad averla amata veramente e ciò è senz’altro leggibile nel trigono che lega il luminare a Plutone. Lei e suo padre si amavano perché fondamentalmente uguali, dotati della stessa energia e creatività, del medesimo bisogno di libertà ma Marie continuava a respingere le tenerezze del padre, influenzata dalla madre, che nel frattempo aveva fatto di tutto per sminuirlo ai suoi occhi, con lo scopo di separarli affettivamente.

Marie da ragazzina, amava giocare insieme ai figli dei suoi servitori, coi quali era solita correre spensierata nei campi, libera dai vincoli sociali, estranei alla sua natura pescina, ma che la madre le imponeva. Infatti, il suo Saturno in casa seconda simboleggia le regole da rispettare all'interno del clan e poiché il pianeta è in trigono a Nettuno e a Venere, solo l’osservanza di esse la rendeva degna d’amore. Inoltre il pianeta è opposto a Marte, quindi veniva trattata sempre con estremo rigore. Giacché l’autorità non è connotata sessualmente, possiamo subito comprendere come nel mondo di Marie essa fosse rappresentata dalla madre, anche perché il padre, come già osservato in precedenza, era tutto istinto, passione e sentimento e per di più anche lontano. La sua figura non ha, infatti, nessun aggancio con la razionalità e le imposizioni, mentre la Luna, in sestile a Saturno, segnala in modo evidente il rigore e l’estremo autoritarismo della madre. L’aspetto è positivo, quindi è fuor di dubbio che, seppur pesantissime da subire in giovane età, le regole materne abbiano aiutato enormemente Marie nella vita adulta, facendo emergere le sue capacità di analisi e sintesi eccezionali. L’aspetto Luna-Saturno sarà anche quello che le permetterà di portare fino in fondo il percorso di analisi psicologica, poiché Saturno porta sempre ogni cosa intrapresa a conclusione, altrimenti impossibile con l’opposizione di Nettuno che grava sulla Luna.

Il padre di Marie morì mentre lei era ancora piccola ed a causa di un ritardo dei mezzi di trasporto, la bara, danneggiatasi nel tragitto, arrivò ad Algeri con otto giorni di ritardo. Nella stanza in cui era stata allestita la veglia funebre, Marie ricordava l’intenso profumo dei fiori che la onoravano, frammisto però ad un altro odore acre e sconosciuto, che scoprì poi emanare dal cadavere ormai in decomposizione, che fuoriusciva dalle crepe della bara danneggiata. Questa sarebbe stata l’unica sensazione legata alla morte del genitore, poiché sul momento Marie non avvertì il dolore della perdita, un po’ come se per lei fosse morto un estraneo. Sarà solo in età adulta, durante le sue sedute d’analisi, che comprenderà quanto l’avesse amata il padre, l’unica persona ad averla accettata ed apprezzata per ciò che era e l’unica dalla quale aveva ricevuto gratificazioni affettive della sua infanzia, che lei non era stata in grado di riconoscere, a causa dell’ostilità della madre verso l’ex marito.

Passiamo quindi ad analizzare in senso astrologico la figura della madre di Marie. Poiché la Luna, nei Pesci, è opposta a Nettuno, la inquadriamo subito come una donna estremamente sensibile; ma il sestile a Saturno in 2^ casa ci indica anche la sua esigenza di mostrare agli altri una personalità opposta, ovvero razionale ed inattaccabile. Una simile Luna non può non sentire l’esigenza di occuparsi caritatevolmente del suo prossimo: infatti, sappiamo dai racconti di Marie che ogni mattina sua madre si dedicava a curare i poveri gratuitamente, dato che, fatto notevole per l’epoca, aveva studiato medicina. Ciò nonostante, ella era severissima. Le uniche cose che riteneva importanti erano la religione, i malati ed il rispetto delle sue regole ferree. Marie non si sentì mai accettata dalla madre: dotata di fervida immaginazione e di smisurato desiderio di libertà nell’animo, vagava per i campi alla ricerca di piccoli tesori, sassi, conchiglie, da donare alla madre, convinta in questo modo di conquistarne l’amore, che invece avvertiva davvero solo quando era costretta a letto da qualche malattia. In quelle circostanze, all’improvviso, sua madre interrompeva le attività di volontariato, per dedicarsi completamente a lei, curandola con dedizione e tenerezza e cantandole delle canzoni, ma molto tristi, che parlavano di morte. Nel suo libro Marie racconta, infatti, di aver avuto la prima crisi di panico a vent’anni, durante un concerto di Luis Armstrong, che fu costretta ad abbandonare di corsa, perché aveva iniziato a tremare e a sudare inspiegabilmente. Una volta giunta a casa, la madre l’aveva soccorsa immediatamente e la ragazza comprese che in quel preciso istante ella aveva riconosciuto nella figlia quella che Marie chiamerà per sempre “la cosa”. Questa “cosa”, che le univa, era la pazzia. Anche in quella circostanza la genitrice la curò amorevolmente e cercando soprattutto di tranquillizzarla, dicendole che la crisi di panico era del tutto normale. Nonostante le rassicurazioni, una parte di Marie iniziò a sospettare che invece simili manifestazioni non fossero per nulla normali, infatti, avrà la forza, dieci anni dopo, di curare il male interiore che la affliggeva. È chiaro dunque che la madre, non solo le donava amore solo quando era malata, ma che la voleva esattamente in quella condizione. E Marie, infatti, con la sua Luna opposta a Nettuno, pur di ottenere l’approvazione ed il riconoscimento materno, tentava in ogni modo di annientare se stessa, crogiolandosi per molti anni in un atteggiamento profondamente vittimistico. Ma i valori pescini non sono gli unici forti nel suo tema natale, che, infatti, presenta anche Marte e Plutone in Cancro, in casa 8^. Giacché il Cancro rappresenta la famiglia, la presenza di Marte in questo segno ci indica che Marie ha dovuto subire pesanti violenze nell'ambito familiare durante l’infanzia ma Marte e Plutone nella sua carta natale sono felicemente aspettati e molto forti, quindi se ne desume che anche lei aveva un’indole violenta, senza però averne la consapevolezza. E non poteva peraltro che essere così. Nella prima parte della vita, infatti, la donna vive principalmente attraverso la Luna radicale e poiché il luminare di Marie è pescino, non le era stato assolutamente possibile espletare la sua aggressività durante l’infanzia. La violenza subita è anche leggibile nell’ambito sessuale; infatti, sappiamo dai suoi racconti che le era proibito parlare della parte del corpo che andava dalla vita in giù, perché qualsiasi allusione di qualsiasi tipo era ritenuta un tabù. Anche in questo si rispecchia la Luna in Pesci, che sfugge alla realtà persino in senso fisico.

La madre era un’abile narratrice, in grado di immedesimarsi nelle storie che raccontava, come solo un nettuniano sa fare; ma quando toccava argomenti sessuali, assumeva immediatamente un tono di voce estremamente volgare, poiché nella sua famiglia il sesso era visto solo come qualcosa di turpe o al limite ridicolo, mai comunque come normale aspetto della vita. E’ quindi indubbio che Marie fu sottoposta a violenza, ma non in modo manifesto, perpetrata più che altro a livello mentale, quindi nascosto e perciò ancora più subdolo. Soltanto dopo qualche anno di analisi Marie si renderà finalmente conto che gli unici dialoghi che aveva avuto con la madre erano formali e per lo più inerenti alle regole da rispettare in casa e che lei, Marie, era esattamente il contrario di ciò che la mamma avrebbe desiderato: amava i fiori, la libertà e i paesaggi dell’Algeria, essa era insomma proprio come suo padre, che la genitrice odiava profondamente.

Il padre era nato in una famiglia ricca, ma, desideroso di farsi strada contando solo sulle sue forze, era uscito di casa giovanissimo ed era riuscito a laurearsi lavorando nel contempo come muratore. Seguirono l’incontro ed il matrimonio con la madre di Marie, ma il rapporto si era ben presto incrinato a causa di una crisi finanziaria e dei continui tradimenti dell’uomo, leggibili questi dall’aspetto tra il Sole e Plutone nel tema di Marie. Il reale motivo della separazione era stato però di ben altra natura: egli in guerra aveva contratto la tisi, con la quale aveva contagiato la primogenita, che era morta a soli undici mesi. La moglie non era riuscita mai a perdonarlo, quindi scelse di allontanarsi definitivamente da lui. Quando Marie aveva quattordici anni, la madre le confessò, durante una passeggiata di essere rimasta incinta di lei appena prima della separazione e di avere pertanto fatto di tutto per abortire naturalmente, non potendo accettare di avere un altro figlio da un uomo, che ormai odiava e che non era nemmeno più suo marito. Aveva iniziato quindi a fare le cose più rischiose per provocare un aborto naturale, ma la piccola Marie, per quanto respinta e maltrattata già nel grembo materno, era sopravvissuta, poiché il trigono tra il Sole e Plutone è più forte di qualsiasi cosa, anche dell’opposizione tra Saturno e Marte, che, infatti, ci indica la sua travagliatissima vita prenatale. Alla confessione della madre, la giovane si allontanò e solo durante l’analisi riuscirà a portare alla luce tutto l’odio inespresso per lei, iniziando in questo modo a guarire. Poiché Marte e Plutone si trovano in casa 8^, Marie aveva respinto nell’inconscio tutta la rabbia, vivendo solo lo stato d’ansia che l’opposizione tra Luna e Nettuno segnala. Nettuno, infatti, corrisponde ad una parte meno profonda dell’inconscio, quindi le sue manifestazioni sono più visibili.

All’età di vent’anni inoltre Marie era ancora vergine e scelse un amico, bellissimo e con molta esperienza, per essere iniziata al sesso. L’amplesso risultò per lei soddisfacente, anche se, sempre a causa dell’aspetto tra Luna e Saturno, non riuscì a raggiungere l’orgasmo. Subito dopo ebbe la sua seconda crisi di panico.

Si laureò in filosofia ed iniziò ad insegnare, cedendo anche in questo alle pressioni materne, che non le avevano consentito di studiare matematica, la sua vera passione, definendola una facoltà troppo maschile. Essa era costretta insomma a sottostare alla volontà della madre in qualsiasi campo, infatti, la Luna in Pesci è propensa a subire. Seguirono il matrimonio ed i figli e poco dopo ebbe inizio la profonda crisi che la consegnò alla pazzia. Il marito, notando che il malessere della moglie era cominciato dopo le nozze, si allontanò, schiacciato dal senso di colpa che non riuscì a superare ed accettò un lavoro in America. Marie quindi si ritrovò ancora più sola, completamente responsabile dei tre figli, della casa, delle finanze familiari ed in piena crisi. Non le rimaneva quindi che chiedere l’appoggio della madre, che l’aiuterà a gestire i bambini, costituendo nonostante i non felici precedenti un sostegno prezioso durante il lungo periodo più buio della malattia.

Dopo diversi anni di analisi Marie trovò il coraggio di confessare una allucinazione che la tormentava ormai da molto tempo e di cui non aveva mai fatto parola. Quando si trovava tra la gente, infatti, il suo occhio destro vedeva le cose quali erano, mentre il sinistro vedeva un tubo, dal fondo del quale un occhio la fissava. All’inizio sosteneva che l’occhio era quello di suo padre; ma poiché il lato sinistro del corpo è governato dalla Luna ed il luminare è in Pesci, domicilio di Giove-vista, opposta a Nettuno, che simboleggia le allucinazioni, capiamo subito che tale interpretazione è errata. Nel corso di numerose sedute essa si ricordò, infatti, che all’età di diciotto mesi suo padre l’aveva ripresa con una telecamera tubolare mentre faceva la pipì e che lei, non appena se n’era accorta, aveva reagito con una violenza sproporzionata al fatto, picchiando il genitore con tutte le sue forze. Il padre le aveva permesso di sfogare tutta la sua collera, perciò la parte maschile è positiva e l’occhio destro è obiettivo e vede bene; mentre è invece l’occhio sinistro, quello materno, che la controlla, la segue in ogni sua espressione, tentando di distorcere la sua personalità. Non appena realizzato ciò, l’allucinazione scomparve per sempre, non solo, ma contemporaneamente ricominciò a camminare eretta e smise anche di sudare. Iniziò quindi a lavorare per una casa editrice, per la quale scrisse trafiletti pubblicitari, cominciando così a dare voce alla sua terza casa, dove sono ubicati Mercurio e Luna, riportandone gratificazione e sicurezza. Sentì quindi il bisogno di trascrivere a macchina i diari delle sedute di analisi, dai quali nascerà proprio “Le parole per dirlo”, il suo capolavoro. La guarigione si avvicinava: ben presto trovò il coraggio di guidare l’auto, come importante affermazione di padronanza di sé. Ma una parte di lei percepiva che ancora qualcosa non andava: nonostante avesse compreso le cause di tutti i suoi problemi, non riconosceva più la propria identità e vedeva un enorme vuoto davanti a sé, che non sapeva come colmare. Iniziava a questo punto la fase ricostruttiva del percorso d’analisi, in cui Marie cominciava a individuare i pregi ed i difetti che distinguevano la sua personalità e racconta come, soprattutto attraverso la ricerca dei secondi, si sentì in grado di riconoscere i primi. Rimase comunque sconvolta dalla scoperta di quello che sosteneva essere il suo più grande neo, ovvero l’implicita violenza del suo animo, rappresentata nel tema natale specialmente dall’opposizione di Marte a Saturno, ma anche da Plutone in trigono al Sole e da Marte in trigono alla Luna e a Mercurio. Questi aspetti indicano una carica energetica enorme, proprio ciò che le diede la forza di compiere il difficile percorso dell’analisi, grazie alla quale accettò di morire e di rinascere.

Ma è necessario a questo punto analizzare più a fondo anche l’opposizione tra Saturno e Marte, indicante un trauma da soffocamento, che fa esplodere solitamente i soggetti, che ne sono afflitti, in crisi d’ira incontrollate, dopo essersi trattenuti troppo a lungo. L’ultimo importante passo sulla via della guarigione avvenne, infatti, in seguito di un evento casuale, una multa, per divieto di sosta, che le provocò un pianto incontenibile, dopo il quale, nello studio del suo analista, che raggiunse disperata, ma anche arrabbiatissima, ricordò un evento chiave della sua infanzia. Da piccola era obbligata dalla madre a giocare solo con le bambole, che lei non amava, poiché con un Marte tanto forte, non poteva che prediligere giochi più maschili, che dessero riscontro alla sua personalità; inoltre non le era nemmeno consentito di battezzarle, poiché la madre imponeva loro un nome di sua scelta. Una, la più odiata, di nome Filippo, era un dono del fratello maggiore, obbligato invece ovviamente a giochi prettamente maschili. All’età di due anni, dopo un litigio con lui, la piccola Marie prese una racchetta da tennis ed iniziò a colpire selvaggiamente la bambola Filippo, come surrogato del fratello che certo non avrebbe potuto picchiare, poiché molto più grande di lei. All’improvviso sopraggiunta la madre, che, dopo averle dato della pazza, aveva deciso di calmare la crisi isterica della figlia tenendola a forza sotto la doccia gelata. A quel punto la bambina, per far smettere il getto d’acqua fredda, fu costretta ad ingoiare la sua rabbia e a smettere di urlare all'istante. Ecco rappresentata la castrazione di Saturno opposto a Marte. Da quel momento, essa non sarebbe più riuscita a sfogare la sua ira, se non attraverso il pianto, quindi alla modalità Luna-Nettuno, ben più accettabile agli occhi della sua famiglia. L’aspetto tra Luna e Nettuno inoltre, rappresentando il pianeta ogni tipo di liquido, spiega anche il flusso mestruale ininterrotto ed il sudore che colava copiosamente dal suo corpo durante le crisi di panico. Durante il percorso verso la guarigione, Marie si rese conto che la “cosa” apparteneva a sua madre, la vera pazza tra le due, che aveva tentato per tutta la vita di imporle regole disumane, per rendere la figlia identica a sé. La donna, una volta tornata in Francia, era entrata in una profonda crisi, poiché costretta ad abbandonare la cura dei malati ed aveva iniziato a sentirsi tradita anche dalla religione, che per tutta la vita era stata il suo unico rifugio. E, fedele a Luna-Nettuno, allorché capì che sua figlia stava invece sempre meglio, scelse di suicidarsi con l’alcool. Solo davanti alla sua tomba Marie riuscì finalmente ad accettare la vera figura di sua madre, dichiarandole il suo amore e riappacificandosi in questo modo con lei. La guarigione era a questo punto avvenuta: grazie all’analisi ed alla sua enorme forza interiore, Marie si sentì finalmente libera.

Con il benestare dello stesso psicanalista, interruppe la terapia.

A questo punto doveva stabilire la capacità del suo matrimonio di assorbire la nuova persona che era diventata. All’inizio dell’analisi il dottore l’aveva avvertita che un simile percorso avrebbe potuto cambiare radicalmente ogni aspetto della sua vita, quindi anche il suo rapporto col marito; ma essa, consapevole che le alternative erano una clinica per malati mentali o la morte, aveva deciso di affrontare il rischio pur di pervenire alla guarigione. Quando egli tornò da uno dei viaggi oltreoceano, decise di sottoporgli le pagine dei diari, in cui aveva descritto il percorso di analisi e le conseguenti fasi di maturazione e di cambiamento che avevano scandito gli ultimi sette anni. Contrariamente alle sue aspettative, il marito ne rimase profondamente colpito e per la prima volta si accorse di conoscere davvero sua moglie. La scelta del compagno per coloro, come Marie, che presentano l’aspetto Plutone-Sole, avviene in corrispondenza ad un prototipo esistente a livello inconscio, quindi inestinguibile. È questa la ragione per la quale essa torna insieme a lui. Inoltre la congiunzione tra Venere e Giove in Toro indica che la sua affettività è estremamente forte, ma l’ubicazione dell’aspetto in casa sesta simboleggia la difficoltà ad esprimerla. Marie, infatti, aveva passato parte della vita ad accontentarsi delle briciole d’amore che le venivano dal personale di servizio che la circondava, persone distanti dal suo ceto sociale, proprio come vuole la sesta casa. Ma poiché il Toro è più interessato alla stabilità ed all’armonia personale che al rango, Marie aveva trovato in ogni modo il nutrimento che le serviva per superare i momenti più dolorosi della sua vita.

Passiamo ora all’esame dell’ambito lavorativo del tema natale di questa bravissima scrittrice, tenendo presente come esso ebbe un peso essenziale nel ristabilirne l’equilibrio psicologico. Possiamo vedere dalla posizione di Venere in sestile alla Luna sulla cuspide tra la 3^ e la quarta IV, che essa lavorava tra le mura domestiche. Il tema presenta inoltre un MC molto stimolato ed armonico, toccato dai trigoni di Saturno, di Venere e di Giove, dal sestile di Marte, dalla congiunzione di Nettuno e dall’opposizione della Luna. Nonostante mai avesse pensato di diventare scrittrice, si cimentò per la prima volta in quest’ambito durante l’analisi, allorché il suo datore di lavoro l’aveva incaricata di stendere una formula pubblicitaria per reclamizzare il latte, e per ciò l’aveva invitata a visitare lo stabilimento di produzione. Marie era sgomenta, innanzitutto perché aveva un’autentica repulsione per questo alimento, simbolicamente strettamente legato al “materno”, inoltre si trovava all’inizio dell’iter terapeutico e soffriva ancora di quelle crisi d’ansia, che la rendevano persino incapace di camminare in posizione eretta. Nonostante ciò, consapevole di non avere scelta, accettò, perché un’eventuale perdita del lavoro, le avrebbe tolto la possibilità di continuare l’analisi. Con sua stessa sorpresa riuscì a portare a termine la visita, senza attacchi di panico e la fierezza fu tale, che scrisse un articolo talmente adeguato, che il suo capo le suggerì di iniziare la carriera di scrittrice. Poco dopo Marie troverà il coraggio di battere a macchina i suoi quaderni, che costituiranno la base del primo libro che pubblicherà. Mercurio in Acquario in casa terza, dona estrema lucidità, ma è anche in opposizione a Nettuno, quindi per tutta la vita Marie alternerà fasi di confusione mentale ad altre di grande chiarezza. Ella scrisse che addirittura la lucidità con cui riusciva a percepire le cose quando era preda della malattia mentale, non sarebbe tornata mai più, nemmeno una volta guarita. Inoltre il trigono che Mercurio forma con Marte ci parla delle continue provocazioni, inerenti alle regole assurde, cui Marie era obbligata a piegarsi per smorzare le ire della madre. Il pianeta è anche in quadratura all’AS, indicando, durante l’adolescenza, il pesante obbligo a reprimere vivacità e loquacità, nonché il pessimo rapporto con i fratelli. Il maggiore, infatti, era iperprotetto dalla madre, sempre terrorizzata che si potesse ammalare, poiché la tendenza ad un’apprensione eccessiva è tipica degli aspetti Luna-Nettuno. La sorella maggiore invece, morta prima della nascita di Marie, era rimasta sempre al centro della vita della madre, che obbligava Marie ad accompagnarla ogni settimana al cimitero, ad assistere agli interminabili dialoghi che intesseva sulla tomba con la figlia morta. Da quella comunicazione, pregna di una tenerezza a lei completamente sconosciuta, la piccola rimaneva esclusa, poiché per tutto il tempo la madre si comportava come se lei non esistesse nemmeno. La donna iniziò a parlare di sé alla figlia solamente quando essa era ormai guarita e fu allora che dalle sue parole Marie comprese che la madre aveva veramente vissuto soltanto fino ai ventitrè anni, dopo di che, come se fosse morta insieme alla sua primogenita, si era chiusa in se stessa, protetta dal muro autoimpostosi delle sue assurde regole, che le avevano consentito di dominare la sua pazzia latente fino a quando era rimasta in Algeria. All’arrivo in Francia però, la malattia mentale era esplosa, portando la donna alla fine a suicidarsi. Tutto il resto del suo vissuto, comprensivo del marito e degli altri due figli, era come se non fosse mai esistito.

L’intelligenza di Marie è individuabile nella posizione di Mercurio, che riassume nel segno e nella casa, la rapidità gemellare e le impareggiabili doti di analisi e di sintesi tipiche di Saturno, che oltre ad essere uno dei dominatori dell’Acquario, è un pianeta molto importante in questo specifico tema, perché molto stimolato dai molteplici aspetti che riceve dai pianeti e dal sestile che forma alla Luna. L’opposizione del luminare a Nettuno è sicuramente un limite, nel senso che favorisce fasi di confusione mentale, ma dona anche eccezionale memoria ed estro creativo, che la protagonista seppe ottimamente incanalare nella sua professione. L’aspetto che la Luna forma con Nettuno fu per lei anche un potente alleato per suggerire importanti chiavi d’accesso alla sua psiche, ovviamente attraverso uno strumento congeniale al segno dei Pesci, in cui è ubicata: il sogno. Marie, infatti, aveva iniziato la fase di ricostruzione della propria personalità in seguito a due sogni di significato fondamentale. Nel primo, che avvenne in un momento in cui essa era consapevole, che pur avendo ormai superato la fase cruciale dell’analisi, era ancora ben lontana dall’essere davvero serena, sognò di essere su una spiaggia, quando un’onda altissima, dopo averla travolta, la ridepositava a terra, dove notava con sgomento di avere un serpente attorcigliato al braccio. Marie, ancora all’interno del sogno, poiché questa è luogo comune per coloro che sono abitualmente avvezzi ad analizzare i sogni e i singoli elementi, associò inizialmente l’animale al pene, che ne è sì tradizionalmente simbolo a livello onirico, tuttavia essa si rese conto che nel suo caso era più adatto un riferimento alla testa ed alle attività mentali. Fece quindi un’approfondita riflessione e peraltro universalmente valida sul ruolo della donna, la cui estenuante giornata è scandita da doveri di ogni genere, riguardanti la cura dei figli, della casa, i doveri professionali e le attenzioni da rivolgere al marito, non lasciandole spazio da dedicare a se stessa. Realizzò quindi di non voler assolutamente tornare a questo genere di vita, dopo i sette anni d’analisi ed il sogno le indicava che la soluzione consisteva nel cercare la collaborazione del marito, ponendosi con lui in rapporto completamente paritario. La ribellione al modello familiare tradizionale è ben visibile sia dai due pianeti in Cancro, in casa ottava, sia dal trigono che lega la Luna a Marte. Ella è, infatti, insofferente alle regole fissate dalla tradizione e dal suo tema natale è chiaro che non è certo il sesso a farle paura, bensì una dimensione più mentale. Marie non può amalgamarsi alla condizione della famiglia dettata dal Cancro, poiché in quel segno ha Plutone, che rispecchia la necessità di integrare la visione classica del ruolo della donna con una più eversiva, in cui il partner abbia un ruolo di supporto pari al suo. Questo è l’unico modus vivendi che con tali aspetti le consente di mantenere intatto il nucleo coniugale. Non è inutile sottolineare che Marie Cardinal giunse a tali conclusioni negli anni ’70, quando le lotte femministe erano al loro apice.

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